Ieri sera, domenica 16 settembre
2012, si è svolta a Sessa Aurunca (Ce) la tradizionale processione del quadro
della Pietà, conservato nella Chiesa dell’Annunziata.
Una processione a cui la
popolazione (specie quella più anziana) è molto legata, che si svolge ogni
sette anni in occasione della festività dell’Addolorata che ricade il 15 settembre. La processione, è iniziata alle
ore 19 ed è terminata alle ore 20:45, dopo aver attraversato quasi tutto il centro
storico percorrendo nell’ordine: via Giovanni Bruno, via Ospedale (fino alla
piazzetta delle case popolari), di nuovo via Giovanni Bruno, piazza XX
Settembre, Corso Umberto I°, Corso Lucilio (fino all’arco dei Cappuccini), via
Paolini, piazza Duomo, via Garibaldi e di nuovo corso Umberto I° e piazza XX
Settembre. L’accompagnamento musicale è stato curato dal Concerto Bandistico
Città di Sessa Aurunca diretto dal M° Prof. Benedetto Zonfrillo.
Molti concittadini, soprattutto i
più giovani, non conoscono le origini di questa antica processione che si
svolge ogni sette anni da almeno due secoli e mezzo. Per questo motivo abbiamo
ritenuto utile dedicare questa nota a quella che è probabilmente la meno
conosciuta di tutte le antiche tradizioni suessane. Iniziamo dall'esame del quadro e dalla
sua storia.
Trattasi di un olio su tavola del
XV secolo, di autore anonimo, che raffigura il corpo di Cristo morto disteso
tra le braccia della Madre, dal volto dolente, che con una mano gli sorregge il
capo e con l’altra tiene il braccio sinistro. Dietro la scena si distende un ampio
paesaggio collinare. Esso proviene dalla diruta chiesa di S. Biagio (le cui
rovine sono ancora oggi visibili in piazza Giovanni Bruno) e, in particolare, dalla
cappella della famiglia Mennillo. Nella seconda metà del 1700 fu trasferita
nell’Oratorio dell’Annunziata, restaurato dai Sessani nel 1817. Posto a destra
del presbiterio, l’oratorio presenta una volta a padiglione, decorata a rosoni
e cornici mistilinee. Due finestre strombate si aprono sulla parete destra,
mentre sull’altare, in marmi policromi, si trova la cona marmorea con il
dipinto della Pietà. L’opera non è priva di suggestioni: ne è prova il volto
della Vergine, scavato dal dolore, che si contrappone a quello livido del
Figlio morto. Il Prof. M. Villucci prendendo spunto dal gusto popolaresco ed espressivo
che promana dall’opera, con aperture culturali in direzione della Catalogna e
delle Marche, la pone in stretto rapporto iconografico con ambedue le Pietà di
Roberto d’Oderisio, l’una nella Chiesa della Pietatella alla Carbonara di
Napoli e l’altra nel Museo Pepoli di Trapani e l'apparenta, altresì, con la Pietà della
Chiesa dell’Annunziata di Maddaloni, attribuita al primo decennio del XV
secolo.
Il dipinto è stato restaurato due
volte nel secolo scorso. La prima volta nel 1950, con un intervento particolarmente
infelice, e la seconda volta nel 1986, con un restauro accurato eseguito dal
Dr. Giuseppe Maietta di Marcianise.
Il quadro, ogni anno, nel mese di settembre, viene esposto alla
pubblica devozione sull’altare maggiore della Chiesa dell’Annunziata in occasione del novenario che culmina con la
celebrazione del 15 settembre. Inoltre, ogni sette anni, il dipinto, inserito in
una preziosa macchina processionale in ottone ed argento (che ricorda nelle fattezze quella
della Madonna del Popolo, anche se di dimensioni inferiori) montata su una base di legno indorato, viene portato a spalla (da 6 persone) attraverso le principali
vie della città. Da alcuni anni ad occuparsi dell’organizzazione della
processione e del trasporto del quadro è l’arciconfraternita di S. Biagio,
proprietaria del dipinto che, come detto, era conservato proprio nella chiesa
intitolata al Vescovo di Sebaste di proprietà del sodalizio.
Ma quando ha origine questa
processione ?
Secondo la tradizione, in
seguito ad un nubifragio ed ad una grandine copiosissima caduta nella notte
del 21 novembre 1763 mons. Granata (Vescovo pro tempore) impose che dalla
Chiesa di S. Biagio partisse una processione penitenziale con l’immagine dell’Addolorata,
evidentemente già fonte di particolare devozione popolare. L’immagine rimase
esposta per otto giorni nella Cattedrale dove fu oggetto di venerazione da numerosissimi
fedeli venuti, anche dal circondario, per scongiurare la protezione contro le calamità in corso.
E la Vergine Addolorata accolse le suppliche del suo popolo per cui l’immagine fu riportata nella chiesa di San Biagio con una processione festosa. Tuttavia a causa del notevole culto popolare che si sviluppava giornalmente, con una ressa di
fedeli che giungevano da tutti i casali, e per la ristrettezza della Chiesa, si
decise di edificare un altare dedicato all’Addolorata nella più capiente e
vicina chiesa dell’Annunziata dove l'immagine fu traslata. Inoltre, dal 1763 il Vescovo Granata stabilì che ogni sette anni avesse luogo la
processione dell'immagine miracolosa per le vie della città in occasione della festività
dell’Addolorata (per l’appunto il 15 settembre). E da allora, ogni sette anni, si svolge questa antica processione.
Nel passato, in occasione della
processione settennale, si organizzavano grandiosi festeggiamenti popolari,
spesso superiori per sfarzo alla stessa festa della Titolare, la Madonna del
Popolo. Negli ultimi decenni, però, la festa popolare ha lasciato spazio alle cerimonie religiose e ciò ha consentito il recupero del significato puramente religioso, e quasi penitenziale, di questa
processione che si svolge in un clima sobrio ed appropriato.
Appuntamento al 15 settembre 2019
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Bibliografia essenziale:
- Il Mensile Suessano n. 64 - Rassegna stampa "Sono 500 anni che il popolo sessano venera l'Addolorata" (1988)
- Sessa Aurunca. Un itinerario storico - artistico. M. Villucci - A.M. Romano (1998).
- Frati e fabbriche. I Conventi maschili di Sessa Aurunca. G. Di Marco - G. Parolino (2000).