giovedì 22 agosto 2013

La processione della Madonna del Popolo e di San Leone IX

L’antica processione dei Santi Patroni (S. Leone IX e la Madonna del Popolo) della città di Sessa Aurunca (Ce), che da secoli si tiene nella mattina del Lunedì in Albis, ha subito nel tempo diversi cambiamenti che qui di seguito cercherò sinteticamente di ricordare a futura memoria.
Innanzitutto bisogna precisare che la presenza delle associazioni laicali e delle confraternite cittadine è figlia delle riforme introdotte dal Vescovo Mons. Costantini alla fine degli anni 60 poiché in precedenza le due statue procedevano con la sola presenza del clero.
La statua di San Leone IX, più piccola e preziosa di quella attuale (l'originale fu trafugata all’inizio degli anni 80), veniva portata a spalla da otto accollatori che indossavano mantelle prese in prestito dalla confraternita di San Biagio o di San Carlo Borromeo.
I portatori della Madonna, invece, indossavano lo stesso abito in uso oggi con l'aggiunta del cappuccio e dei guanti bianchi, in segno di rispetto alla Vergine (sarebbe auspicabile il recupero di questa usanza).
Davanti alla statua procedevano, divisi in doppia fila, i seminaristi ed il clero; proprio davanti alla Statua della Madonna, procedeva il Vescovo, con paramenti solenni, ed il Capitolo Cattedrale.
In mezzo alle due file del clero, miriadi di bambini (maschi e femmine) vestiti da angeli (ed arcangeli) con preziosi abiti turchini e dorati inondavano l’aria di odoroso incenso.
Ai due lati della Statua c’erano artistici fanali di legno indorato portati da giovani seminaristi.
Dietro alla Madonna c’era il palio ancora oggi in uso durante la processione del Corpus Domini (anche questa usanza dovrebbe essere recuperata).
Il percorso e la durata della processione non hanno subito particolari variazioni se non negli anni 50-60 del secolo scorso quando, in concomitanza con la realizzazione delle prime case popolari (nell'attuale viale Trieste), il corteo, giunto in prossimità di piazza Tiberio, deviava per via delle Terme e attraverso la strada esterna scendeva fino alla piazzetta di quello che un tempo era chiamato "rione semicerchio" per poi risalire attraverso la porta dei Cappuccini ed il Corso.
La processione, però, effettuava una sosta dinanzi alla Chiesa di S. Anna, luogo dove fu rinvenuto il quadro della nostra Patrona. Qui le suore del omonimo convento (finché hanno operato) offrivano a tutti i partecipanti una pagnottella di pane bianco benedetta che sarebbe stata consumata di lì a poco durante il pranzo della festa che seguiva la processione.
La banda musicale ha fatto il suo ingresso nel corteo solo nella seconda parte dell’ottocento. In precedenza il sottofondo musicale era garantito dalla presenza di cori di voci bianche che intonavano l’Ave Mari Stella, canto ancora oggi molto amato dai sessani ed associato proprio al culto per la nostra Avvocata.
Sui davanzali dei balconi si stendevano le coperte “buone” e si lanciavano petali di rosa al passaggio della Madonna.
Ingente (e superiore ad oggi) era la partecipazione della popolazione non solo di quella residente in Sessa ma anche proveniente dalle frazioni e dai casali limitrofi visto che la Madonna del Popolo è anche Patrona della Diocesi.

L'incontro tra San Carlo e l'Addolorata

Uno dei momenti più toccanti della Settimana Santa a Sessa Aurunca (Ce) è l’incontro tra i gruppi statuari della Deposizione (popolarmente definito il Mistero di San Carlo in onore della confraternita omonima che lo custodisce) e dell’Addolorata (custodito dall'Arciconfraternita del SS. Rifugio) che avviene all’inizio della processione del Sabato Santo mattina all’incrocio fra via Mozart e Corso Lucilio. Mentre il Mistero di San Carlo procede da via Mozart verso il Corso Lucilio, l’Addolorata sta già scendendo attraverso il Corso e sulle struggenti note di “Una lacrima sulla tomba di mia madre” del maestro A. Vella, le due statue s'incontrano, muovendo l’una verso l’altra fin quasi a toccarsi per poi iniziare il percorso congiunto attraverso il centro storico della città. Ma quando nasce questa usanza ?
Partiamo da due importanti premesse:
1-) fino al 1957 la processione del Sabato Santo si svolgeva nella mattina del Venerdì Santo (e quella dei Misteri nella sera del Giovedì Santo).
2-) fino al 1967 i due cortei di San Carlo e dell’Addolorata procedevano separati ed il loro incontro era visto come foriero di sventure (a Sessa si diceva "se s'incontrano S. Carlo e l'Addolorata viene la fine del mondo"). Infatti, le due processioni ebbero origine in momenti diversi e le due confraternite si contendevano il diritto di precedenza.
Nel 1968 l’Ordinario Diocesano pro tempore, Mons. Vittorio Maria Costantini, decise di unire i due cortei dando vita alla processione che oggi conosciamo ed amiamo.
Forte fu lo stupore nella popolazione quando nel 1968, per la prima volta nella storia, i due cortei si incontrarono proprio all’altezza dell’incrocio di quella che all’epoca si chiamava Via Roma. E non venne la fine del mondo ...
I primi episodi di “saluto” da parte del Mistero di San Carlo verso l’Addolorata iniziarono solo più tardi e cioè verso la fine degli anni 70. Inizialmente si trattava più che altro di un gesto di rispetto reciproco fra le due confraternite destinato a limare secoli di incomprensioni e contrasti. Basta guardare, infatti, un VHS degli anni 80, oppure dell’inizio degli anni 90, per verificare che il Mistero di San Carlo veniva girato solo per ¼ verso la Madonna Addolorata (che si trovava ben distante) per poi girare subito verso il Corso iniziando la discesa verso la porta dei Cappuccini. Anche la marcia di sottofondo non era “Vella” ma “Schianto” del Maestro Lombardo.
Verso la fine degli anni 90 le amministrazioni delle due confraternite, consapevoli della bellezza di questo momento, molto partecipato dal popolo (nonostante l’orario e la stanchezza accumulata durante la processione della sera precedente) decisero di intensificare il pathos del saluto fino a trasformarlo in quello che oggi viene giustamente definito “incontro”. Così nel decennio scorso l’incontro assunse le fattezze attuali ed ovviamente come sottofondo non poteva che essere scelta la marcia “Vella”, la più amata dai Sessani e che meglio si concilia con la “cunnulella” che rende davvero speciale ed emozionante questo momento.
E’ davvero singolare pensare che fino a qualche decennio fa l’incontro tra le due statue era visto con terrore dalla popolazione (anche a causa degli scontri, spesso anche fisici, del passato) mentre oggi rappresenta uno dei momenti più sentiti e partecipati della Settimana Santa suessana.
Ciò dimostra che la tradizione nel tempo può anche mutare purchè ciò avvenga con moderazione e mirando sempre al miglioramento nel rispetto dei principi religiosi che devono informare queste sacre rappresentazioni.

giovedì 10 gennaio 2013

Tempo di Settuagesima o Tempo di Carnevale

Nella Chiesa Cattolica il Tempo di Settuagesima (così è chiamato nel Messale di Giovanni XIII) o Tempo di Carnevale è un tempo liturgico penitenziale previsto dal calendario della forma straordinaria del rito romano. Costituisce una preparazione alla Quaresima; in questo tempo si iniziava l’astinenza dalle carni nei giorni feriali. Ha una durata di due settimane e mezzo, e comprende le seguenti domeniche, note anche con la prima parola latino del salmo dell'introito:
  • Domenica di Settuagesima "Circumdederunt" (Circumdederunt me gemitus mortis)
  • Sessagesima "Exsurge" (Exsurge, quare obdormis, Domine)
  • Quinquagesima "Estomihi" (Esto mihi in Deum protectorem, et in locum refugii, ut salvum me facias)
e termina con il Martedì grasso, cioè il giorno prima del Mercoledì delle Ceneri. Il colore liturgico  di questo tempo liturgico è il violaceo. L'altare è spogliato dai fiori e non si canta la dossologia maggiore domenicale (Gloria), né l’Alleluia come acclamazione al Vangelo, che è sostituito dal tratto, tipico dei tempi penitenziali. Nella forma ordinaria del rito romano il tempo di Carnevale ha lasciato il posto al tempo ordinario.

I tentativi di prolungare la Quaresima, che in origine durava sei settimane per portare i giorni di digiuno effettivo a quaranta, ebbero inizio nella seconda metà del V secolo. In due distinti sermoni di san Massimo di Torino troviamo prima rigettata (451) e poi approvata (465) l'usanza di anticipare la Quaresima di una settimana, che in quell'epoca si stava diffondendo. Questo perché l'uso orientale considerava festivi ed esenti dal digiuno quaresimale il sabato e la domenica, quindi per compiere la sacra quarantena digiunale nella settimana di settuagesima si eliminava l'uso di carne, in quella di sessagesima l'uso di latticini nel lunedì di quinquagesima iniziava il digiuno quaresimale vero e proprio. Nel VI secolo san Cesario di Arles prescrive alle vergini di iniziare il digiuno una settimana prima dell'inizio della Quaresima, segnando l'inizio della Quinquagesima. Tuttavia alcuni concili francesi dell'inizio del VI secolo condannano ancora la pratica della Quinquagesima, per salvaguardare l'unità dei costumi. Nel 542 san Cesario prescrive ai monaci l'anticipo del digiuno a partire da due domeniche prima dell'inizio della Quaresima. Solo verso la fine del VI secolo o verso il principio del VII si parla a Roma di Sessagesima e Settuagesima, citata questa per la prima volta nelle omelie di san Gregorio Magno. Queste usanze da Roma si diffusero dapprima nell'Italia settentrionale e poi in tutta Europa. In Inghilterra giunsero alla fine del VII secolo, in Irlanda dopo il IX secolo. Pare che inizialmente la prima settimana di Settuagesima non fosse un periodo di digiuno, che era limitato alle altre due settimane e si estese alla prima solo nel IX secolo. Sempre all'inizio del IX secolo è attestata la prima differenziazione liturgica, con la sospensione del Gloria e dell'Alleluia. Secondo alcuni fu papa Gregorio VII nella prima metà dell'XI secolo a sancire universalmente quest'uso liturgico.
Di seguito riportiamo, a puro titolo informativo, le date del Tempo di Settuagesima per l'anno in corso:
Settuagesima: 27 gennaio 2013
Sessuagesima: 3 febbraio 2013
Giovedì grasso: 7 febbraio 2013
Quinquagesima: 10 febbraio 2013
Martedì grasso: 12 febbraio 2013

(fonte wikipedia)

giovedì 3 gennaio 2013

Meno 40 !

La Quaresima si avvicina, mancano ormai solo 40 giorni al Mercoledì delle Ceneri, 13 febbraio 2013, giorno che segna l'inizio di questo periodo a noi Sessani tanto caro; un'attesa, quella del 2013, tra le più brevi degli ultimi anni (già in passato su questo blog è stato affrontato l'argomento).

I confratelli più anziani indicavano con il termine "attesa" il periodo che intercorreva tra una Pasqua ed il Mercoledì delle Ceneri dell'anno successivo.
A molti potrà sembrare assurdo ... pensare che ci sono persone che fanno il conto alla rovescia già dalla fine della processione del Sabato Santo ... ma è così ... e sono anche tanti a farlo, come testimoniano i tanti gruppi presenti su internet e su facebook !

Il compianto Geom. Renato Cecere (per tutti l'ingegnere), confratello del SS. Crocifisso e seconda voce storica del Miserere, durante l'anno salutava gli amici con "meno .....". E questo in qualsiasi periodo e circostanza ! 

La maggior parte dei Sessani definisce "l'attesa" come il periodo che va dall'Epifania (che segna la fine delle festività natalizie) all'inizio della Quaresima. In questo senso il 2013 ci riserverà un'attesa breve di soli 37 gg.

Tuttavia, l'attesa è quella che separa la Pasqua dell'anno precedente dall'inizio della Quaresima dell'anno successivo.

Per distinguerle chiameremo quest'ultima ... "attesa annuale".

La durata delle due "attese" non sempre coincide poichè può anche esserci un'attesa annuale breve cui però non corrisponde un'attesa dall'Epifania altrettanto breve (come avviene quest'anno).

Alcune persone ... a 40 giorni dall'inizio della Quaresima si scambiano un saluto augurale poichè per loro ha inizio un periodo di preparazione (azzardando potremmo quasi definirla una "Quaresima della Quaresima"...) e proprio per questo la nota viene pubblicata proprio oggi ... a - 40 dalle Ceneri.

Ma vediamo nel dettaglio quali sono state le attese più brevi degli ultimi anni e cosa accadrà nei prossimi due.

Partiamo dal calcolo "dell'attesa annuale" ovvero del periodo che intercorre tra una Pasqua ed il Mercoledì delle Ceneri dell'anno successivo. Nel 2008 la Pasqua, che cadeva il 23 marzo, fu la più bassa degli ultimi 60 anni (e lo sarà anche dei prossimi 50). In quel caso l'attesa annuale fu brevissima (304 gg.) e così pure l'attesa fra l'inizio della Quaresima, che cadeva il 6 febbraio, e l'Epifania, in tutto solo 30 giorni.

Quest'anno avremo un'attesa annuale breve (310 gg.) poichè la Pasqua 2013, che cadrà il 31 Marzo, seguirà un'altra Pasqua bassa, quella del 2012 che cadde l'8 aprile. Altrettanto breve sarà, come detto, l'attesa fra l'Epifania e l'inizio della Quaresima, pari a soli 37 gg.
Ma passiamo ai calcoli (in parentesi la data della Pasqua). Iniziamo dal calcolo dell'attesa tra una Pasqua e la Quaresima successiva:


Anno 2008 - (23 Marzo) 304 giorni


Anno 2009 - (12 Aprile) 339 giorni


Anno 2010 - (4 Aprile) 311 giorni


Anno 2011 - (24 Aprile) 339 giorni


Anno 2012 - (8 Aprile) 305 giorni


Anno 2013 - (31 Marzo) 310 giorni


Anno 2014 - (20 Aprile) 339 giorni


Passiamo ora al calcolo dell'attesa tra l'Epifania ed il Mercoledì delle Ceneri (in parentesi la data del Mercoledì delle Ceneri)


Anno 2008 - ( 6 Febbraio) 30 giorni


Anno 2009 - (25 Febbraio) 49 giorni


Anno 2010 - (17 Febbraio) 41 giorni


Anno 2011 - ( 9 Marzo) 61 giorni


Anno 2012 - (22 Febbraio) 46 giorni


Anno 2013 - (13 Febbraio) 37 giorni


Anno 2014 - ( 5 Marzo) 57 giorni.

Oggi, 3 gennaio, con le feste natalizie che volgono al termine (ma che ancora non sono terminate), molti sessani già avvertono qualcosa di diverso nell'aria, una sensazione di trepidante attesa che monterà sempre di più, giorno dopo giorno ... specie dopo l'Epifania ... Come abbiamo visto, a volte questa attesa è breve (come quest'anno), altre volte lo è meno...

Ad alcuni piace la Pasqua alta, ad altri quella bassa, ma in fondo ciò che conta davvero è il modo in cui ci prepareremo a vivere quello che verrà dopo "l'attesa"...
Buona attesa a tutti !