sabato 7 marzo 2009

Il Primo Mistero

Ieri sera, alle ore 18, presso la Chiesa di S. Giovanni a villa di Sessa Aurunca (Ce), si è svolta la tradizionale funzione per l'esposizione del primo dei Misteri dolorosi che comporranno il corteo della processione del Venerdì Santo, a cura dell'Arciconfraternita del SS. Crocifisso. Un'antica tradizione, come detto, (come si può evincere dagli antichi registri che l'Arciconfraternita custodisce gelosamente), che vuole esposti, uno dopo l'altro, in tutti i venerdi di Marzo, i Misteri del Venerdì Santo, e durante la quale si tiene una S. Messa, con un sermone dedicato al simbolismo del Mistero esposto quella sera, ed alla fine si cantano le 10 strofe del Miserere, con l'accompagnamento di un harmonium. Una funzione molto sentita dalla popolazione che partecipa copiosa e che alla fine si stringe in un rapporto simbiotico con le Statue alle quali tutti affidano le proprie ansie e speranze, condensate in una preghiera riservata ed un bacio al Mistero. Nel primo venerdì di Marzo, si espone il primo Mistero che simboleggia Gesù orante nell'Orto del Getsemani dinanzi all'Angelo inviato dal Signore che gli porge il calice. Secondo quanto descritto dai Vangeli, Gesù, terminata la cena con i suoi apostoli, si avviò verso il monte degli Ulivi e si fermò nel podere chiamato Getsemani: «Allora Gesù andò con loro in un podere, chiamato Getsèmani, e disse ai discepoli: Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare» (Matteo 26,36). In questo podere, mentre gli apostoli dormivano, Gesù pregò ed accettò la passione che ormai gli si prospettava davanti:«Padre mio, se questo calice non può passare da me senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà»(Matteo 26,41).
Il primo Mistero è il più pesante tra quelli che vengono portati in processione il Venerdì Santo e per questo, tradizionalmente, veniva affidato ai confratelli più alti e forti (la tradizione popolare voleva il Mistero affidato in passato ai "carrozzieri" - conduttori di carrozze). Riportiamo a corredo dell'articolo due fotografie del Mistero. La prima risale al 1940 ed è in bianco e nero. La seconda ritrae il Mistero nel 2004, dopo l'ultimo intervento di restauro.
Foto di Pasquale Ago

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