Cari amici che tornate a leggere questo blog dopo quasi un anno, abbiamo ancora nelle orecchie le allegre note del “buco buco” e già si avvicina il periodo più bello e sentito dell’anno per la maggior parte dei Sessani, la Quaresima. Quest’anno l’attesa è davvero breve, perché la Pasqua sarà abbastanza bassa (4 aprile) ed il mercoledì delle ceneri, per chi non lo sapesse, cadrà il 17 febbraio.
Ci attende un periodo straordinario e ricco di forti emozioni ma purtroppo non scevro da degenerazioni e polemiche troppo spesso provocate da personalismi o dalla mancanza di cultura sulla storia e l’evoluzione di queste antiche tradizioni che costituiscono il patrimonio più prezioso del nostro Popolo.
Quante volte abbiamo assistito sia nell’ambito delle confraternite (perchè è giusto essere obiettivi), sia al di fuori di esse, a prese di posizione da parte di persone che ritengono che il loro “punto di vista” corrisponda all’autentica “tradizione”. La tradizione non può essere interpretata, la tradizione è una ed è costituita da quell'insieme di comportamenti e di abitudini che ci sono stati tramandati dai nostri antenati in un certo modo; noi abbiamo il dovere di preservarla, nel rispetto delle innovazioni che nel corso degli anni sono state introdotte (anche dolorosamente) per adeguarla alle nuove necessità che il tempo impone.
Il motivo principale che mi spinse ad aprire questo blog fu proprio quello di offrire a tutti l’opportunità di confrontarsi su questi argomenti garantendo, nel contempo, una serie di articoli sulla storia delle nostre tradizioni che nascono dall’approfondimento dei testi storici (e non da interpretazioni personali) che si possono rintracciare negli archivi delle confraternite. Continuerò (sperando nell’aiuto di altri) in questa opera senza alcuna presunzione ma solo con l’intento di offrire validi spunti di riflessione.
Credo, però, ed esprimo solo la mia opinione personale che come tale è assolutamente confutabile, che fin quando non avremo tutti la piena consapevolezza dell’effettivo significato, anche storico, di questi rituali e tradizioni non potremo mai trovare il giusto equilibrio. Ognuno ha il sacrosanto diritto di interpretare la tradizione a modo suo ma non può ostacolare chi, invece, altrettanto legittimamente, cerca di seguire le orme di chi è venuto prima di lui. E’ questo il vero problema, il rispetto dei ruoli !
Se andiamo allo stadio a vedere una partita della nostra squadra del cuore vuol dire che siamo appassionati di calcio ma non per questo possiamo pretendere “a tutti i costi” di entrare in campo e giocare, perché quel ruolo non ci compete. D’altra parte, però, anche i giocatori devono avere il rispetto per gli spettatori che li seguono e li incitano, senza dei quali il loro lavoro non avrebbe senso.
Scusate se uso un esempio così azzardato ma credo renda bene il senso di quello che voglio dire.
In questo straordinario periodo che è la Quaresima a Sessa Aurunca, ognuno ha un ruolo ben preciso ed ogni ruolo è complementare agli altri ed altrettanto essenziale. Se cerchiamo di travalicare i ruoli allora ingeneriamo una confusione che non garantisce la continuazione della tradizione.
Chiudo con l’auspicio che la prossima Quaresima sia serena e costituisca un periodo di forte crescita spirituale per ognuno oltre che l’occasione per tramandare, ancora una volta, e nel modo giusto, l’importante lascito culturale che i nostri antenati ci hanno faticosamente trasmesso.
Ci attende un periodo straordinario e ricco di forti emozioni ma purtroppo non scevro da degenerazioni e polemiche troppo spesso provocate da personalismi o dalla mancanza di cultura sulla storia e l’evoluzione di queste antiche tradizioni che costituiscono il patrimonio più prezioso del nostro Popolo.
Quante volte abbiamo assistito sia nell’ambito delle confraternite (perchè è giusto essere obiettivi), sia al di fuori di esse, a prese di posizione da parte di persone che ritengono che il loro “punto di vista” corrisponda all’autentica “tradizione”. La tradizione non può essere interpretata, la tradizione è una ed è costituita da quell'insieme di comportamenti e di abitudini che ci sono stati tramandati dai nostri antenati in un certo modo; noi abbiamo il dovere di preservarla, nel rispetto delle innovazioni che nel corso degli anni sono state introdotte (anche dolorosamente) per adeguarla alle nuove necessità che il tempo impone.
Il motivo principale che mi spinse ad aprire questo blog fu proprio quello di offrire a tutti l’opportunità di confrontarsi su questi argomenti garantendo, nel contempo, una serie di articoli sulla storia delle nostre tradizioni che nascono dall’approfondimento dei testi storici (e non da interpretazioni personali) che si possono rintracciare negli archivi delle confraternite. Continuerò (sperando nell’aiuto di altri) in questa opera senza alcuna presunzione ma solo con l’intento di offrire validi spunti di riflessione.
Credo, però, ed esprimo solo la mia opinione personale che come tale è assolutamente confutabile, che fin quando non avremo tutti la piena consapevolezza dell’effettivo significato, anche storico, di questi rituali e tradizioni non potremo mai trovare il giusto equilibrio. Ognuno ha il sacrosanto diritto di interpretare la tradizione a modo suo ma non può ostacolare chi, invece, altrettanto legittimamente, cerca di seguire le orme di chi è venuto prima di lui. E’ questo il vero problema, il rispetto dei ruoli !
Se andiamo allo stadio a vedere una partita della nostra squadra del cuore vuol dire che siamo appassionati di calcio ma non per questo possiamo pretendere “a tutti i costi” di entrare in campo e giocare, perché quel ruolo non ci compete. D’altra parte, però, anche i giocatori devono avere il rispetto per gli spettatori che li seguono e li incitano, senza dei quali il loro lavoro non avrebbe senso.
Scusate se uso un esempio così azzardato ma credo renda bene il senso di quello che voglio dire.
In questo straordinario periodo che è la Quaresima a Sessa Aurunca, ognuno ha un ruolo ben preciso ed ogni ruolo è complementare agli altri ed altrettanto essenziale. Se cerchiamo di travalicare i ruoli allora ingeneriamo una confusione che non garantisce la continuazione della tradizione.
Chiudo con l’auspicio che la prossima Quaresima sia serena e costituisca un periodo di forte crescita spirituale per ognuno oltre che l’occasione per tramandare, ancora una volta, e nel modo giusto, l’importante lascito culturale che i nostri antenati ci hanno faticosamente trasmesso.
Buona attesa a tutti.
Pasquale
4 commenti:
Ciao Pasquale,
sono contento che tu abbia già pubblicato il post e condivido quanto da te scritto!
Solo che adesso bisognerebbe - me per primo - avere il coraggio di passare dalle parole ai fatti cercando (a partire da questa Quaresima) di non "esasperarle" queste nostre tradizioni, ma di viverle in maniera compassata e rispettosa essendo noi stessi , come sai, in qualche modo guida ed esempio per chi ci guarda e ci emula.
Come giustamente mi dicevi ieri bisogna soprattutto "educare" con fermezza le nuove generazioni - ma anche buona parte dei cittadini e (ahimè!) dei confratelli - al rispetto di quanto ci è stato tramandato e di chi questa tradizione la ama e la tramanda ai sessani nonchè potenziali confratelli di domani! Solo così si riuscirà nell’intento di preservarla da triviali contaminazioni.
Avverto, a riguardo, una esigenza sotto più aspetti di un "ritorno alle origini"; ben vengano allora le interpretazioni "autentiche" - a cui fai riferimento - di questa "nostra" tradizione! Ma che non siano, però, il pretesto per tramutare la festa in una sagra...
Un fraterno abbraccio
Vincenzo Calenzo
L’attesa
E’ fatt …Pur Natal è passat!
Ru buc buc amm cantat
E nata strofa amm mbarat;
Stu mes e Jennar nun tard e passà.
Utt n’uocch a Fbbrar e pò cumminc a cuntà;
Un, ruj, tre … e t’accuorg
che è tiemp e pruà a cantà;
Chist’ann se visti a comm è vnut …
E’ un anno speciale,
ne curt e ne luong …
il primo, il secondo, il terzo … e poi …
il mio con il “tutto fuori”!
è just accussì;
Sento già il fermento dell’antico “Lamento”,
il richiamo nel ventodel “sangue” Sessano
che, come il mosto, lungo il “Cammino”
si trasforma in buon vino;
Ariosto
Cari Amici,
ebbene si ci siamo manca ormai poco all'inizio della Quaresima il periodo dell'anno a noi piu' caro...personalmente vivo l'attesa specialmente quella degli ultimi giorni come un bimbo che scarta un regalo desiderato da molto tempo.Anche io come voi mi auguro che questa Quaresima sia all'insegna della sobrietà,e soprattutto serenita'... elementi che a dire il vero ultimamente sono mancati un po' anche per colpe nostre.....dobbiamo far si che non ci sia ulteriore
"SPETTACOLARIZZAZONE" della nostra tradizione ma di riportarla come dice l'amico Vincenzo alle origini.
buona Quaresima a tutti
Francesco Rocco
Se ci impegniamo tutti ce la possiamo fare... educare presuppone un dialogo... dialogo vuol dire impegno...
Ci crediamo tutti quanti... e siamo figli di quella generazione che tanto ha fatto per queste tradizioni e tanto ci ha trasmesso...
Fiduciosa in un sano ritorno alle origni auguro a tutti voi una serena e dolce attesa...
Francesca
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