Forse non tutti sanno che fino al 1956, la Processione dei Misteri si svolgeva nella giornata del Giovedì Santo (e così fu per secoli). I Misteri avanzavano mentre la popolazione si dedicava allo “struscio” e nelle chiese sessane venivano aperti i tradizionali "sepolcri". Nel 1956, il Vescovo pro tempore Mons. Gaetano De Cicco, spostò la processione al Venerdì Santo ottemperando ad una determinazione della Sacra Congregazione dei Riti che riteneva, così, di interpretare più fedelmente il Vangelo. La storica trasformazione, che coinvolgeva anche le processioni dell’Addolorata e di San Carlo, che slittavano al Sabato Santo, provocò non poche perplessità tra confratelli e fedeli che vedevano stravolta una secolare tradizione. Bisogna anche considerare che questo slittamento impediva alla popolazione di partecipare ad un'altra antica funzione, quella delle "Tre Ore di Agonia" in Cattedrale. Il Venerdì Santo, alle ore 15, quando la processione dell'Addolorata (che era l'ultima a ritirarsi) era appena terminata, la popolazione confluiva nella Cattedrale per partecipare a questa toccante cerimonia durante la quale veniva schiodato il corpo di Cristo da una grande Croce posta sull'altare maggiore.
Un gruppo di confratelli costituì una delegazione che si recò in Vaticano per trattare con la Congregazione dei Riti. I risultati, però, non furono positivi.
Gli anziani della confraternita ricordano che quell'anno il Venerdì Santo fu particolarmente piovoso (mentre il Giovedì era sereno) e tutti interpretarono questo accadimento come un segno del destino.
Oggi, invece, nessuno si sognerebbe di cambiare il giorno della processione ed a conti fatti la riforma voluta dal Vescovo De Cicco si è rivelata molto utile per consentire ai confratelli ed alla popolazione di tirare il fiato prima delle due grandi processioni del Venerdì e Sabato Santo.
Curiosità: il prof. Ferdinando Tommasino nel 1943 pubblicava "Giovedì Santo" un testo ormai quasi introvabile (chi vi scrive ne custodisce gelosamente un esemplare) che contiene (a mio parere) la più bella descrizione esistente della processione dei Misteri che, all'epoca, si svolgeva ancora il Giovedì Santo.
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